Luogo

La Fondazione affaccia sull’area dell’antico Lazzaretto di Milano, nell’odierno dedalo di vie compreso tra la Stazione Centrale e Porta Venezia.

Reso celebre dai Promessi Sposi di Manzoni, il Lazzaretto venne costruito tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, come ricovero per i malati durante le epidemie: una vasta costruzione che occupava un’area rettangolare delimitata dalle odierne via San Gregorio, viale Vittorio Veneto, corso Buenos Aires e, sul lato ovest, l’odierna via Lazzaretto – dove la Fondazione ha sede, al civico 15.

Dell’antico Lazzaretto, resta oggi come unica testimonianza consistente (insieme a un gruppo di cellette rimasto integro tra via San Gregorio e Viale Tunisia e alcune sezioni delle mura acquistate e trasportate fuori Milano dalle famiglie Melzi d’Eril e Bagatti Valsecchi), la Chiesa di San Carlo al Lazzaretto, un tempo al centro dell’imponente complesso.

Lo spazio nel quale ha sede la Fondazione fu scoperto anni fa da una signora appartenente all’illuminata borghesia milanese, che lo acquistò per darlo gratuitamente in gestione a Lydia Silvestri, scultrice ed allieva di Marino Marini, che per anni ne fece il suo atelier: l’ambiente perfetto, straordinariamente arioso e luminoso, con una storia alle spalle, ideale per accogliere nuove energie e nuove idee.

Ristrutturato per adattarsi a un’idea di luogo in cui si attivino processi creativi e produttivi, Il Lazzaretto è uno spazio modulare che funzioni come un organismo vivente, in cui ogni parte è funzionale e necessaria alle altre: il Salotto, dove Il Lazzaretto sviluppa network e nuove collaborazioni, incentivando lo scambio di competenze e risorse e lo sviluppo di una comunità collaborativa.

La Camera d’Aria, la stanza dove si raccolgono le idee nate nel salotto, si dà loro respiro, ampiezza e struttura. Qui le proposte vengono articolate in tutti i loro dettagli e vengono identificate le persone adatte da coinvolgere sulle differenti attività.

La Grande Officina infine, caratterizzata dalla presenza del vecchio carroponte, è il luogo del fare: di volta in volta sarà cineforum, spazio espositivo, laboratorio, palestra, museo, arena. È cioè lo spazio in cui le proposte, messe a punto nella Camera d’Aria divengono operative e vengono presentate alla comunità.