IL TEMA, LE DOMANDE
A partire dal 2018, Il Lazzaretto lavora ogni anno su un particolare filone tematico: un tema specifico, declinato nei diversi settori di attività, ma sempre capace di accogliere sguardi, collaborazioni, trasversali.
A ciascun filone vengono associate ogni anno una serie di domande, che esplicitano il tema e contribuiscono a declinare al meglio l’attività del Lazzaretto nel suo procedere.
Dopo aver esplorato i temi del femminile nel 2018 e quelli legati al trascorrere del tempo (2019), nel 2020 ha scelto di lavorare sul tema della Pazzia, intesa come modo di indagare aspetti non normati e non pacificati, ma anche come fulcro del gesto creativo.
IL METODO
Collocata nel cuore dell’omonimo quartiere milanese, storicamente luogo del contagio e della contaminazione, il Lazzaretto vuole innescare processi di collaborazione e di contaminazione attraverso un metodo di Ibridazione Generativa, che consiste
nel favorire l’incontro tra persone dotate di approcci, logiche, competenze e professionalità distanti ed eterogenee, al fine di stimolare un processo che possa condurre all’elaborazione di un prodotto interdisciplinare.
Il metodo si pone in contrasto con la tendenza contemporanea a separare aspetti dell’esperienza, a parcellizzare i saperi, a specializzare le competenze, suddividendo in maniera netta i campi di azione, le modalità e gli ambiti di contatto, e limitando in questo relazione e collaborazione tra individui.
Il Lazzaretto ama giocare con le certezze e con i confini stabiliti per praticare dubbi, provocare domande e generare significati possibili.
Al lazzaretto si entra certi, per poi scoprirsi spaesati, uscire stupiti, tornare, infine, più curiosi di prima.